( fonte principale: Karttunen et. al. Fundamental Astronomy - Springer)
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Dopo il flash dell'elio la stella si trova nel ramo orizzontale delle
giganti nel digramma HR. La posizione esatta della stella nel ramo
orizzontale dopo il flash dell'elio è una funzione sensibile della
massa dell'involucro. Questa a sua volta dipende dall'ammontare della
massa persa dalla stella nel flash dell'elio, che può variare
casualmente da stella a stella. Se la luminosità non varia molto lungo
il ramo orizzontale le temperature effettive sono più alte per stelle
con minore massa nell'involucro. Il ramo orizzontale è diviso nella
parte blu e rossa da un salto che corrisponde alla instabilità delle
pulsazioni che conducono alle variabili RR Lyrae. La forma del ramo
orizzontale per un insieme di stelle dipende dalla loro abbondabnza di
metalli nel senso che una bassa abbondanza di metalli è collegata ad un
ramo orizzontale blu più prominente. Per stelle con abbondanza di
elementi come il Sole il ramo orizzontale è ridotto a un breve tronco,
il pezzo rosso, che si collega al ramo delle giganti rosse.
Nelle stelle di massa intermedia (2.3M⊙ ≤M ≤ 8M⊙) la temperatura centrale è elevata e la densità centrale bassa, e il nucleo non degenera. Allora la fusione dell'elio può avviarsi in modo non catastrofico quando la regione centrale si contrae. Quando il contributo della fusione dell'elio nel nucleo cresce la stella si sposta dal ramo delle giganti rosse per assumere un colore blu ma poi il percorso si riavvicina alla traccia di Hayashi di nuovo. Una importante conseguenza di questo loop blu è che porta le stelle in una striscia del diagramma HR che corrisponde alla instabilità delle cefeidi. Questa fa nascere le variabili cefeidi classiche che sono di importanza centrale per determinare le distanze nella Via Lattea e delle galassie vicine. Nelle stelle più massicce la fusione dell'elio nel nucleo inizia prima che la stella ha il tempo di raggiungere il ramo delle giganti rosse (mentre per le stelle più piccole avviene dopo) . Alcune stelle continueranno a muoversi verso la destra del diagramma HR. Per altre questo produrrà un consistente vento stellare e una grande perdita di massa. Le stelle in questa fase evolutiva, come P Cygni e η Carinae sono conosciute come stelle variabili blu luminose, LVB, e sono tra le più brillanti della Via Lattea. Se una stella non riesce a contenere il suo involucro diventerà una supergante. Altrimenti tornerà indietro nella parte blu del diagramma HR finendo come una stella di Wolf-Rayer. IL RAMO ASINTOTICO DELLE GIGANTI. L'evoluzione che segue la fusione dell'elio nel nucleo dipende fortemente dalla massa delle stelle. La massa determina quanto può diventare alta la temperatura centrale e il grado di di degenerazione quando viene attivato il conbustibile nucleare pesante . Quando è esaurita la riserva di elio nel nucleo, questi continua a fondere nel guscio mentre si esaurisce l'idrogeno nel guscio. Nel diagramma HR la stella si muoverà verso temperature effettive più basse e più alte luminosità. Questa fase è piuttosto simile alla precedente fase delle giganti rosse di bassa massa, sebbene le temperature sono leggermente più alte. Per questo motivo questo ramo è noto come ramo asintotico delle giganti, AGB. Dopo la fase iniziale , quando il guscio di elio raggiunge il guscio di idrogeno esaurito, la stella AGB entra in quello che è conosciuta come la fase delle pulsanti termiche dove i gusci di idrogeno e di elio fondono alternativamente. Una configurazione con due gusci fondenti è instabile e in questa fase il materiale stellare può diventare mescolato o della materia può essere espulsa nello spazio in modo simile a ciò che accade nelle nebulose planetarie. Le stelle pulsanti termiche AGB continuano la loro fase finchè la pressione di radiazione non conduce l' espulsione completa degli strati centrali per formare la nebulosa planetaria. Giganti di piccola massa o intermedia (M≤8M⊙) non sono mai abbastanza calde per fondere il carbonio nel nucleo e quindi rimangono nana bianca a carbone-ossigeno. LA FINE DELLA FASE DELLE GIGANTI. Dopo la fine della fusione dell'elio l'evoluzione della della stella cambia carattere. Ciò accade perchè la scala dei tempi nucleare al centro diventa breve rispetto alla scala dei tempi termica degli strati esterni. In secondo luogo l'energia rilasciata nelle reazioni nucleari sarà portata lontata dai neutrini invece di essere depositata al centro. In conseguenza se le reazioni termonucleari seguono lo stesso modello della fusione dell'idrogeno e poi dell'elio, la stella nel suo insieme non ha il tempo di reagire immediatamente. Nelle stelle con masse di circa 10M⊙ sia il carbone che l'ossigeno saranno fusi in modo esplosivo come accade con l'elio nelle stelle di massa piccola: vi sono allora i flash di carbonio o ossigeno. Ma questi sono molto più potenti del flash dell'elio e possono portare all'eplosione della stella come supernova.
Lo stadio finale dell'evoluzione stellare può essere descritto come una implosione del nucleo, che è brevemente fermata ogni volta che una nuova sorgente di combustibile nucleare diventa utilizzabile per la fusione. É ancora un problema aperto quanto esattamene l'energia rilasciata in questo colasso è trasformata nella distruzione dell'intera stella e nell'esplusione degli strati esterni. Ed è ancora non chiaro se ciò che rimane diventa una stella di neutroni o un buco nero. Sebbene il meccqanismo esatto non è ancora ben capito, il punto finale dell'evoluzione delle stelle più massiccie di circa di 8M⊙ è che gli strati esterni esplodono in supernova. Nel nucleo centrale denso i protoni e gli elettroni si combinano per formare neutroni. Il nucleo consisterà alla fine quasi interamente di neutroni che diventano degeneri a causa dell'alta densità. La pressione della degenerazione dei neutroni ferma il collasso di una piccola massa del nucleo. Tuttavia se la massa del nucleo è grande abbastanza si può, probabilmente, formare un buco nero. |
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