( fonte principale: Karttunen et. al. Fundamental Astronomy - Springer)
LA ROTAZIONE
DIFFERENZIALE E LA FORMULA DI OORT. L'appiattimento della Via
Lattea ha sempre suggerito la sua rotazione attorno un asse normale al
piano galattico. Le osservazioni del moto delle stelle e del gas
interstellare hanno mostrato che la rotazione è
differenziale. Ciò significa che la velocità angolare
dipende dalla distanza dal centro galattico e che la Via Lattea non
ruota come un corpo rigido. Dal centro galattico al Sole la velocità di
rotazione diminuisce con il raggio.
Un modello della rotazione della Via Lattea è stato ricavato da J.H.Oort. Egli suppose che le stelle si muovono di moto circolare attorno il centro galattico (questa approssimazione è in realtà accettabile solo per le stelle di popolazione I). |
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Se R0 e V0 sono il
raggio e la velocità del Sole allora la velocità radiale relativa
vr di una stella rispetto al Sole è la differenza tra le
proiezioni delle velocità sulla linea di osservazione:
α è l'angolo tra il vettore velocità della stella e la linea
di osservazione. |
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da cui
. Se ω=V/R e ω0=
V0/R0 sono le velocità angolari della stella e
del Sole, si ottiene sostituendo tutto nella velocità radiale relativa:
Per la componente tangenziale della velocità relativa esaminando la figura possiamo osservare che : . Il triangolo ⊙CP ci dà che: , da cui, sostituendo nella velocità relativa tangenziale,: Oort notò che nelle immediate vicinanze del Sole (r≪R0) la differenza delle due velocità angolari era molto piccola. Allora si può ottenere una buona approssimazione delle equazoni esatte considerando solo il primo termine dello sviluppo in serie di Taylor di ω-ω0 se R≈R0: Ma da cui, sostituendo: (si è sostituito anche V(R0)= V0). Tornando alla velocità relativa tangenziale se R≈R0 deve essere anche , da cui, sostituendo tutto nella velocità relativa radiale: con una costante detta prima costante di Oort. |
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Per la velocità relativa tangenziale si ottiene: (ωr≈ω0r). Poichè , si ottiene: La costante è detta seconda costante di Oort. |
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Il moto proprio (velocità
angolare relativa ) è allora dato da:
La velocità radiale relativa dovrebbe dipendere dal seno del doppio della longitudine galattica. Questa dipendenza è, in effetti, stata osservata e se si riesce a conoscere la distanza relativa r allora è possibile ricavare la prima costante di Oort. Il moto proprio è invece indipendente dalla distanza relativa ma solo dal coseno del doppio della longitudine galattica. Inoltre il suo valore medio corrisponde alla seconda costante di Oort. Nel 1927 sulla base di questa tipo di analisi, Oort verificò che il moto delle stelle osservato indica una otazione differenziale della Via Lattea. I valori delle costanti di Oort oggi sono A= 15 km s-1 kpc-1 e B= -10 km s-1 kpc-1. Le costanti di Oort obbediscono ad alcune relazioni interessanti. Sottraendo la seconda dalla prima si ottiene: e addizionandole si ottiene: . Quindi, noti i valori di A e B, possiamo calcolare la velocità angolare del SRL o del Sole che è ω0= 0.0053 secondi d'arco/anno. La velocità lineare del Sole o del SRL può essere a sua volta calcolata in modo indipendente usando come riferimento oggetti extragalattici. Si è trovato che è V0≈ 200 km/s. Nota V0, usando le precedenti relazioni, possiamo calcolare la distanza del Sole dal centro galattico: R0≈ 8.5 kpc, valore che concorda con la distanza trovata per gli ammassi globulari (il che conferma che siamo alla periferia della Via Lattea). Il periodo orbitale del Sole, dai precedenti dati, risulta essere circa 250 milioni di anni, e, poichè il Sole ha circa 5 miliardi di anni, si deduce che ha fatto 20 rivoluzioni attorno al centro galattico durante la sua attuale vita. All'inizio dell'ultima rivoluzione sono apparsi i mammiferi nella Terra. |
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LA DISTRIBUZIONE
DELLA MATERIA INTERSTELLARE. Le radioonde emesse dal gas
interstellare, in particolare dall'idrogeno neutro, sono poco assorbite
e diffuse dalle polveri interstellari. Queste radiazioni possono essere
usate per comporre una mappa della struttura della Via Lattea su larga
scala. Sono anche stati captati segnali radio provenienti dalla parte
opposta della Via Lattea. Nonostante ciò la posizione di una sorgente
radio all'interno della Via Lattea, per esempio una nube H II, non è
possibile determinarla direttamente. Tuttavia ci sono metodi indiretti
basati proprio sulla rotazione differenziale della Via Lattea.
Nella figura a destra P1, P2, P3,..... sono nubi di gas osservati in direzione l. La velocità angolare cresce proseguendo verso l'interno e allora la più grande velocità angolare lungo la linea di osservazione è ottenuta per la nube Pk la cui direzione di osservazione è tangente ad un'orbita. Questo significa che la velocità radiale delle nubi, per una fissata direzione di osservazione, cresce con la distanza fino a raggiungere una massima velocità per la nube Pk data da: dove . La distanza della nube Pk dal Sole è , quando r cresce ulteriormente allora vr comincia a decrescere (vedi figura in basso a sinistra) In figura in basso a destra si può vedere come le diverse concentrazioni di idrogeno neutro in diverse nubi nei bracci delle spirali possono dal luogo allo spettro di emissione osservato. Le linee prodotte da ogni nube hanno lunghezze d'onda che dipendono dalla velocità radiale della nube e un'intensità che dipende dalla massa e dalla densità della nube. Lo spetto di emissione totale è dato dalla somma di tutti questi contributi. |
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Mediante numerose osservazioni a varie longitudini galattiche e supponendo che le nubi di gas interstellare formino almeno parzialmente i bracci delle spirali, si è riusciti ad ottenere una mappa dell'idrogeno neutro nel piano della galassia. | ||
Per ottenere le distanze delle nubi di gas bisogna conoscere la curva di rotazione che fornisce la velocità angolare in funzione del raggio galattico. Questa curva è determinata dalle stesse osservazioni sulla velocità radiale e comporta anche assunzioni che riguardano la densità e la rotazione del gas. Ne segue che la mappa della struttura a spirale ottenuta dalle osservazioni radio è comunque ancora imprecisa. | ||
LA ROTAZIONE, LA
DISTRIBUZIONE DELLE MASSE E LA MASSA TOTALE DELLA VIA LATTEA.
Con le osservazioni a diverse longitudini possiamo usare la
formula per determinare la velocità angolare del gas a varie distanze
dal centro galattico (assumendo però un moto circolare). Così possiamo
ricavare la curva di rotazione ω=ω(R) e la corrispondente
curva di velocità V=V(R)=ωR.
La figura a destra mostra la curva di rotazione della Via Lattea. Si vede che nella parte centrale (5-9 kpc) la Via Lattea ruota in modo simile ad un corpo rigido con la velocità orbitale quasi indipendente dal raggio. Oltre questa regione la velocità diminuisce anche se poi sembra iniziare a crescere gradualmente. La velocità massima è raggiunta a circa 7-8 kpc dal centro. Vicino al Sole, a 8.5 kpc dal centro, la velocità è circa 220 km/s. Era opinione in passato che la velocità avrebbe dovuto diminuire costantemente allontanandoci ulteriormente dal centro della Via Lattea. Infatti dalla III legge di Keplero ( o eguagliando forza gravitazionale e forza centripeta) si può ricavare la massa della Via Lattea con la formula: e, con i valori noti per il Sole di R0 ≈ 8.5 kpc e V0≈220 km/s si ottiene M≈1·1011M⊙ . La velocità di fuga alla distanza R è . Per il Sole si ricava Vf≈310 km/s. Da questo dato si deduce che non si dovrebbero vedere molte stelle muoversi in direzione della rotazione galattica (l= 90°) con velocità maggiori di 90 km/s rispetto al sistema SRL, perchè la velocità assoluta di queste stelle supera la velocità di fuga. E questo, in effetti, è stato confermato dalle osservazioni. |
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Tuttavia le considerazioni precedenti sono state basate
sull'assunzione che, per punti vicino al Sole, l'intera massa della Via
Lattea può essere pensata concentrata in un punto. Se questo fosse vero
allora la curva di rotazione deve assumere la dipendenza kepleriana di
. Ma in realtà non è così e ciò può essere confermato con i
valori trovati per le costanti di Oort. Infatti la derivata della
relazione kepleriana è e, usando le due proprietà delle costanti di Oort, si ricava
che per una curva di rotazione kepleriana. Questo rapporto non
concorda con il rapporto trovato con le costanti di Oort osservate
() e la dipendenza kepleriana allora non è pienamente
applicabile.
La curva di rotazione ci permette di studiare la distribuzioni delle masse nella Via Lattea e se si ipotizza una certa disribuzione delle masse occore che questa soddisfi la curva di rotazione. Recentemente sono stati scoperi ammassi globulari molto distanti e questo dimostra che la Via Lattea è più estesa di quanto si pensa. In più i dati di curva di rotazione per oggetti al di fuori dell'orbita solare indicano che la velocità di rotazione ricomincia a crescere (vedi figura) . Questo risultato suggerisce che in realtà la Via Lattea è decine di volte più grande di quanto fino ad ora si è ipotizzato. |