( fonte principale: Karttunen et. al. Fundamental Astronomy - Springer)
IL DISCO SPESSO DELLA
VIA LATTEA. Nello schema tradizionale di dividere le stelle
della Via Lattea in una serie di popolazioni c'è una certa indecisione
se le popolazioni dovrebbero essere considerate classi qualitativamente
diverse o passi attraverso una sequenza continua. Per esempio con il
miglioramento della quantità e qualità delle osservazioni diventa
chiaro che quella che è stata definita popolazione intermedia II
rappresenta in realtà un componente distinto della Via Lattea con una
distribuzione di moti stellari che la separa chiaramente da quello che
precedentemente era stato ipotizzato essere un disco sottile. Questa
popolazione adesso è chiamata popolazione del disco galattico spesso. E
in effetti anche in altre galassie è stato osservato un disco spesso,
anche se questo tipo di disco non è una caratteristica di tutte le
galassie.
LA BARRA DELLA VIA LATTEA. Una grande quantità di galassie sono barrate con una distribuzione di stelle che si distende dal centro. La prima indicazione che anche la Via Lattea possiede questa caratteristica è venuta dalla misura della velocità dell'idrogeno neutro che non è compatibile con un moto puramente circolare. Nel 1971 W.W. Shane ha mostrato che il moto del gas può essere spiegato se si ipotizza l'esistenza di una barra centrale orientata a circa 20° rispetto la direzione del centro galattico. Non è facile rivelare l'esistenza della barra dalle osservazioni delle stelle. Ci siamo riusciti con il satellite COBE che ha fatto anche una mappa del cielo all'infrarosso, radiazione emessa principalmente dalle stelle più vecchie. A causa della prospettiva la parte terminale più vicina della barra (longitudini galattiche positive) è vista leggermente diversa della parte più lontana. |
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Questa nube di idrogeno molecolare
probabilmente è confinata a causa della pressione della nube esterna
calda di idrogeno, a 108 K, che la circonda. Il gas caldo
compresso poi trova sfogo perpendicolamente al piano galattico formando
un vento galattico.
Dai 10 pc centrali proviene la radiazione radio continua chiamata
sorgente Sgr A e nell'infrarosso appare l'evidenza di un ammasso denso
di stelle. Vi è anche gas molecolare con un moto complesso e che
evidenzia una intensa attività di formazione di nuove stelle.
All'interno di SgA vi è poi un punto da cui è emessa una radiazione
radio a 43 GHz conosciuta come Sgr A*. La posizione di Sgr A* è
all'interno di un ammasso di stelle di una densità estremamente
elevata. Se il centro galattico contiene un buco nero allora Sgr A* è
il miglior candidato. |
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