COSTELLAZIONI E CATALOGHI STELLARI


COSTELLAZIONI In qualsiasi momento della notte si riescono a vedere circa 1000-1500 stelle sopra l'orizzonte (in assenza di inquinamento luminoso) e in condizioni ideali il numero di stelle visibili ad occhi nudo può salire a circa 3000.

Alcune stelle sembrano formare delle figure che vagamente somigliano a qualcosa; alcune sono state associate a figure mitologiche o ad animali. Ma queste associazioni sono solo il prodotto dell'immaginazione dell'uomo senza alcuna base fisica. Cionostante da tempi remoti queste associazioni sono state chiamate costellazioni soprattutto quelle dell'emisfero boreale. Su questa linea, con l'esplorazione dell'emisfero australe, sono state create costellazioni dando nomi ad altre associazioni di stelle. Nel 1928 l'Unione Astronomica Internazionale (IAU), nella volontà di regolamentare, ha diviso il cielo in 88 regioni associando ad ogni regione il nome di una costellazione (in latino) . I contorni delle regioni sono stati stabiliti in modo che, lungo ogni linea di contorno, l'ascensione retta e la declinazione sono costanti.

I nomi delle stelle all'interno di ogni costellazione sono dati in base ai seguenti criteri:
  1. La stella più luminosa è chiamata α - nome della costellazione
  2. La seconda più luminosa β, la terza γ e così via
  3. Quando sono esaurite le lettere dell'alfabeto greco vengono usate le lettere latine
  4. Un altro metodo è assegnare i nomi in base alla crescente ascensione retta.

Ci possono essere eccezioni a questi criteri. Per esempio la sucessione dei nomi delle stelle dell'Orsa Maggiore segue un ordine grafico.

Circa duecento stelle hanno un nome proprio, spesso di origine araba, greca o latina. Ma nei cataloghi anche le stelle più famose sono distinte da un numero. Per esempio α-Aur (Auriga), che è chiamata Capella (dal latino Capretta) nel catalogo Henry Draper è distinta con il nome HD 34029.

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CATALOGHI STELLARI. Il primo catalogo stellare è stato pubblicato da Tolomeo nel 200 d.c. Il catalogo è stato inserito nel libro conosciuto come "l'Almagesto". In questo catalogo sono presenti 1250 stelle le cui posizioni delle stelle più brillanti sono state misurate 250 anni prima da Ipparco. Il primo catalogo largamente usato dagli astronomi è stato sviluppato da F.W.A. Argelander in cui erano presenti 320000 stelle soprattutto dell'emisfero boreale. Successivamente molti altri cataloghi sono stati realizzati:

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  • Bonner Durchmusterung - pubblicato nel 19° secolo da F. Argelander, riporta oltre 450000 stelle, comprese fra il polo Nord celeste ed i -23° di declinazione, che vengono indicate con la sigla BD, seguita dal grado di declinazione corrispondente e dal nr. d'ordine (BD +40°1000).
  • Henry Draper Catalogue - compilato dall'osservatorio di Harvard ai primi del '900, riporta oltre 225000 stelle classificate secondo il tipo spettrale di appartenenza (HD più nr. d'ordine);
  • General Catalogue - redatto nel 1936 da L. Boss, riporta 33000 stelle fino alla settima magnitudine (GC più nr d'ordine);
  • Catalogue of Bright Stars - pubblicato nel 1964 dallo Yale Observatory, elenca tutte le stelle più brillanti fino alla sesta magnitudine.
  • SAO Catalogue - pubblicato nel 1966 dallo Smithsonian Astrophysical Observatory, contiene 259000 stelle fino alla nona magnitudine (SAO più nr. d'ordine).
  • Hipparcos - stilato sulla base dei risultati ottenuti dalla missione dell'omonimo satellite dell'ESA, contiene dati di posizione di 120000 stelle e di 40000 fra variabili e doppie.
  • Tycho - dati derivanti dalla missione Hipparcos dell'ESA sulla posizione, magnitudine ed indice di colore di oltre 1000000 di stelle.

In più sono stati pubblicati cataloghi che riportano le posizioni di stelle di riferimento le cui coordinate sono state misurate con grande precisione. La serie dei cataloghi FK (Fundamental Katalog) dà la posizione di queste stelle. Attualmente il catalogo FK6 dà la posizione accurata di 4150 stelle. Questi cataloghi sono continuamente aggiornati soprattutto a causa del moto proprio delle stelle.

MAPPE CELESTI. Per l'individuazione delle stelle, sono complementari ai cataloghi stellari le diverse mappe celesti stilate nel corso degli ultimi secoli, le più recenti delle quali permettono a tutt'oggi di rintracciare con precisione, non solo le stelle più brillanti, ma anche quelle visibili solamente con strumenti ottici. Inizialmente le prime raffigurazioni della sfera celeste consistevano in incisioni su globi di marmo che riportavano tutte le costellazioni dell'antichità. Dall'epoca rinascimentale in poi si adottarono invece carte piane, riportanti in scala le posizioni delle stelle, sino ad arrivare ai giorni nostri con le dettagliate mappe fotografiche ottenute dai grandi telescopi degli osservatori astronomici. Ecco un elenco delle mappe più importanti:

  • Uranometria - pubblicato da Bayer nel 1603, comprende 48 carte celesti (una per ognuna delle costellazioni allora esistenti) con tutte le stelle fino alla sesta magnitudine che vennero indicate con le lettere dell'alfabeto greco, in ordine decrescente di luminosità, a partire dalla più brillante indicata con la prima lettera, Alfa.
  • Uranographia - pubblicato nel 1687 da Hevelius, era composto da 56 carte celesti.
  • Atlas Coelestis - 28 carte del cielo boreale redatte da Flamsteed e pubblicate nel 1729.
  • Bonner Durchmusterung - 65 carte celesti redatte da F. Argelander nella seconda metà del 19° secolo, che si rifanno all'omonimo catalogo stellare.
  • Uranometria Argentina - 14 carte del cielo australe pubblicate nel 1879, e comprendenti quindi le stelle fino alla settima magnitudine comprese fra -23° di declinazione ed il polo Sud celeste.
  • SAO Atlas - redatto dallo Smithsonian Astrophysical Observatory, consiste in 152 carte celesti comprendenti tutte le stelle dell'omonimo catalogo.
  • Palomar Sky Survey - atlante fotografico redatto dall'osservatorio di Monte Palomar nel 1951, comprendente 1870 carte celesti riportanti tutte le stelle fino alla ventunesima magnitudine, comprese fra il polo Nord celeste ed i -33° di declinazione.
  • ESO-SRC Sky Atlas - pubblicato dall'ESO (European Southern Observatory) negli anni '70, è un atlante fotografico del cielo australe composto da 606 carte celesti che riportano tutte le stelle fino alla ventitreesima magnitudine che si trovano comprese fra i -17° di declinazione ed il polo Sud celeste.