( fonte principale: Karttunen et. al. Fundamental Astronomy - Springer)
IL GAS INTERSTELLARE. La massa del gas interstellare è centinaia di volte maggiore della massa delle polveri (↑). Ma sebbene vi sia più gas, questo è più difficile da osservare perchè non causa una evidente estinzione della luce. Nella regione ottica può essere osservato sulla base di poche linee spettrali. L'esistenza del gas interstellare cominciò a essere sospettata nei primi del novecento quando J. Hartmann osservò che alcune linee di assorbimento degli spettri di certe stelle binarie non subivano lo spostamento Doppler come accadeva in altre binarie. Allora concluse che queste linee di assorbimento erano in realtà dovute al gas interstellare nello spazio tra la Terra e la stella binaria considerata. Le linee più intense nella regione visibile sono quelle del sodio e del calcio ionizzato una volta ma nell'ultravioletto le linee sono più numerose. La più intensa è la linea Hα della serie di Lyman dell'atomo di idrogeno (121.6 nm). Sulla base delle linee di assorbimento ottiche e nell'ultravioletto si è concluso che molti atomi sono ionizzati nel mezzo interstellare sopratutto a causa dei raggi ultravioletti emessi dalle stelle e dai raggi cosmici. E siccome la densità dei gas interstellari sono molto basse gli ioni generati rimangono tali per molto tempo perchè è difficile incontrare elettroni liberi. Sono stati osservati spettri di assorbimento di quasi tutti gli elementi dall'idrogeno allo zinco. Tuttavia, come nelle stelle, la maggior parte della massa è idrogeno (70%) seguito dall'elio (30%). Si pensa che gli elementi più pesanti siano inglobati nelle polveri e che quindi non possano produrre spettri di assorbimento. | ||||
L'IDROGENO ATOMICO. La più intensa riga di assorbimento da gas interstellare è la linea Hα di Lyman dell'idrogeno neutro. Le condizioni dello spazio interstellare sono tali che quasi tutti gli atomi di idrogeno sono nello stato fondamentale. Il gas è troppo freddo per poter produrre righe di assorbimento della serie di Balmer (queste linee sono intense per le radiazioni proveniente dalle atmosfere stellari con temperature di circa 10000 °K). È utile un confronto tra le osservazioni nella linea Hα di Lyman e nella linea a 21 cm dell'idrogeno neutro. Quest'ultima linea è molto importante perchè ha permesso di avere una mappa della distribuzione dell'idrogeno neutro in tutta la Galassia. Tuttavia le nubi d'idrogeno vicino sono difficili da osservare con la linea a 21 cm. Con le osservazioni nella linea Hα di Lyman possiamo conoscere la distanza delle stelle poste tra la Terra e la nube di gas interstellare. La densità media del gas interstellare entro 1000 pc dal Sole derivate dalle osservazioni della riga Hα di Lyman è di 0.7 atomi/cm³. Tuttavia le osservazioni fatte per gas tra il Sole e le stelle vicine hanno mostrato che il Sole è posto in una zona con poco gas interstellare con una densità di 0.02-0.1 atomi/cm³. |
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Con lo studio della linea ad emissione a 21 cm è possibile ottenere una mappa della distribuzione dell'idrogeno nella Via Lattea. Questa mostra che la nostra è una galassia a spirale e che l'idrogeno interstellare è concentrato nei bracci della spirale. Lo spessore dello strato di idrogeno della Via lattea è circa il doppio delle polveri, circa 200 pc. La densità media è di 1 atomo/cm³ ma la distribuzione è molto disomogenea. Le regioni dove l'idrogeno neutro è predominante si chiamano ragioni H I (esistono anche regioni H II di idrogeno ionizzato). La linea a 21 cm produce anche delle righe di assorbimento e ciò accade quando la radiazione di una radiosorgente, come un quasar, attraversa il gas interstellare. | ||||
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A causa della estinzione interstellare
solo le nebulose H II più vicine possono essere studiate nel visibile
(↑). Le nebulose ad
emissione più lontane possono essere osservate nell'infrarosso e nelle
radioonde. Le più importanti linee alle frequenze radio sono le linee
di ricombinazione dell'idrogeno e dell'elio. Sono state particolarmente
studiate le linee di emissione dell'idrogeno tra n=110 e n=109 a 5.01
GHz. Queste linee sono importanti perchè permettono di ricavare le
velocità radiali da cui, considerando la rotazione della Galassia, è
possibile ricavare la distanza delle nebulose H II. Le proprietà
fisiche delle nebulose H II sono state anche studiate per mezzo delle
loro emissioni radio nel continuo.
Le regioni H II si formano quando una calda stella di classe O o B inizia a ionizzare il gas che la circonda. Poichè l'idrogeno neutro assorbe bene la radiazione ultravioletta, il confine tra una regione H II e una con gas neutro è molto netta. Se il gas è uniformemente distribuito la regione H II attorno una stella è sferica detta sfera di Stromgren. Per una stella B0 V la sfera di Stromgren è 50 pc e per una stella A0 V solo 1 pc. La temperatura delle nebulose H II è più alta del gas che la circonda e tende ad espandensi. Dopo milioni di anni diventano estremamente diffuse e finiscono col confondersi con il mezzo interstellare. |
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