CONFIGURAZIONI
ORBITALI. Il moto apparente dei pianeti è molto complicato
anche perchè è visto dalla Terra che a sua volta orbita attorno al Sole
(la stessa parola "pianeta" viene dal greco classico e significa "colui
che vaga"). Normalmente i pianeti si muovono verso est rispetto alle
stelle . Questo è il loro moto diretto. A volte
invertono il loro moto e si muovono verso ovest. Questo è il loro moto
retrogrado. Dopo qualche settimana di moto retrogrado
cambiano la direzione del moto e continuano a muoversi nella direzione
originale.
Un pianeta esterno è un pianeta la cui orbita è
esterna rispetto a quella terrestre. Esso è in
opposizione quando la Terra è tra il pianeta e il
Sole. Possono essere in opposizione Marte, Giove, Saturno, Urano,
Nettuno (perchè la loro orbita appartiene all'eclittica). Quando il
pianeta è dietro il Sole allora è in congiunzione. In
realtà un pianeta non è mai esattamente in opposizione o in
congiunzione perchè le orbite dei pianeti e della Terra non sono
esattamente sullo stesso piano. In termini di longitudini eclittiche
(con centro del sistema di riferimeno sulla Terra), la longitudine del
pianeta e del Sole differiscono di 180° al momento dell'opposizione, e
sono uguali in congiunzione.
I punti dell'orbita apparente in cui il moto apparente di un pianeta
cambia direzione si chiamano punti stazionari. Tra i
due punti stazionari, al centro della traettoria retragrada troviamo il
punto di opposizione.
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Le
elongazioni sono chiamate orientali o
occidentali a secondo da quale parte sta il Sole rispetto al
pianeta. I pianeti interni sono "stelle della sera" quando sono
nell'elongazione orientale perchè tramontano dopo il Sole e sono detti
"stelle del mattino" quando sono nell'elongazione occidentale perchè
sorgono prima del Sole.
Il
periodo sinodico di un pianeta è
l'intervallo di tempo tra due eventi orbitali
successivi (per esempio due opposizioni). Il
periodo o anno siderale invece, come
per tutti gli altri oggetti celesti, è il tempo
necessario al pianeta per compiere una rivoluzione
completa rispetto alle stelle fisse (↑) . Il
periodo sinodico dipende dalla differenza del periodo
siderale dei due pianeti (in questo caso la Terra e
Mercurio o Venere). Se P1 e P2
(assumendo che P1 < P2) sono i
periodi siderali due pianeti, le loro velocità angolari
medie saranno ω1=
2π/P1 e
ω2=2π/P2. Dopo un
periodo Psyn il pianeta interno ha compiuto
più di una rivoluzione completa. L'angolo
è . Questo angolo
è uguale a 2π più l'angolo spazzato dal
pianeta esterno durante il periodo sinodico:
. Da cui :
. |
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L'angolo tra
Sole-Pianeta-Terra è chiamato angolo di
fase α. L'angolo di fase è tra
0° e 180° per i pianeti interni come Mercurio e
Venere. Questo significa anche che per i
pianeti interni si hanno le fasi come per la
Luna. La variazione dell'angolo di fase per i
pianeti esterni è più limitata. Il massimo
angolo di fase per Marte è 41°, per Giove 11° e
per Nettuno solo 2°. |
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L'ORBITA DELLA TERRA E LA VISIBILITÀ DEL
SOLE. Dalla Terra, dopo un anno siderale, il
Sole è visto nella stessa posizione relativamente alle
stelle. La durata di un anno siderale
è 365.256363051 giorni di 86400 sec all'epoca
J2000.0.
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A causa della
precessione la direzione del punto vernale si muove lungo
l'eclittica di 50" in un anno (↑(). Questo
significa che il Sole ritorna al punto vernale prima che che
abbia completato l'anno siderale. Questo intervallo di tempo è
detto anno tropico (↑) e dura
365.24218967 giorni. |
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Una terza definizione di anno è
basata sul passaggio della Terra al perielio: l'anno
anomalistico infatti è la durata di tempo tra due
passaggi al perielio e dura 365.259635864 giorni ed è un pò più
lungo dell'anno siderale. Quindi il perielio è sempre un pò in
ritardo rispetto al punto vernale e ci vogliono 21000 anni
perchè il perielio, dopo un ritardo di 360°, si ritrovi in
corrispondenza del punto vernale. |
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L'equatore della Terra è
inclinato di 23.5° rispetto l'eclittica. A causa di
perturbazioni questo angolo varia nel tempo. Il suo andamento
temporale è descritto dalla formula della obliquità
dell'eclittica:
dove T è il tempo trascorso dall'epoca 2000.0 in secoli
Giuliani (↑). Questa
espressione è valida per pochi secoli prima e dopo l'anno 2000.
L'obliquità varia tra 22.1° e 24.5° con una periodicità di
41000 anni. Al momento l'inclinazione è decrescente. Vi è anche
una piccola variazione a corto periodo: le nutazioni.
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La declinazione del Sole
varia tra -ε a +ε durante l'anno. In un
certo istante di tempo il Sole è visto allo Zenith da
un certo punto della superficie terrestre. La
latitudine di questo punto è uguale alla declinazione
del Sole. Alla latitudine -ε (corrispondente al
Tropico del Capricorno) e + ε (Tropico del
Cancro) il Sole è visto allo zenith una sola volta
l'anno, e tra queste latitudini due volte l'anno.
Nell'emisfero Nord il Sole non tramonta se la
latitudine è più grande di 90° - δ con δ la
declinazione del Sole. |
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La latitudine più a sud dove
può essere visto il Sole a mezzanotte è δ= 90° - ε =
66.55°. Questa latitudine individua il Circolo Polare Artico (stessa
cosa può dirsi per l'emisfero sud e il corrispondente circolo si chiama
Circolo Polare Antartico. Il Circolo Polare Artico è il posto più a sud
dove il Sole è (teoricamente) sotto l'orizzonte per tutto il giorno
durante il solstizio d'inverno. Il periodo di buio aumenta man mano che
ci avviciniamo al Polo Nord e, giunti al polo, il giorno dura sei mesi
e la notte altri sei mesi. Ma, in pratica, la rifrazione e la posizione
dell'osservatore ha grande influenza sulla visibilità del Sole di
mezzanotte e il numero di giorni di buio. Per esempio poichè la
rifrazione alza gli oggetti visti all'orizzonte si può vedere il Sole a
mezzanotte anche un pò più a Sud del Circolo Polare Artico.
L'eccentricità dell'orbita terrestre è circa 0.0167 e la distanza
dal Sole varia tra 147 a 152 milioni di km (lorbita terreste è quasi
circolare). La densità di flusso della radiazione solare ricevuta sulla
Terra varia un pò in diversi punti dell'orbita terrestre ma questa
variazione non ha praticalmente alcun effetto sulle stagioni.
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Per esempio la Terra è al
perielio all'inizio di gennaio in pieno inverno nell'emisfero boreale.
Le stagioni sono dovute all'obliquità dell'eclittica. L'energia
ricevuta dal Sole dipende da tre fattori ma tutti legati
all'inclinazione dei raggi solari sulla superficie terrestre. Innanzi
tutto la densità di flusso ricevuta è proporzionale a sin a, con a
l'altitudine del Sole. In estate l'altitudine assume valori più elevati
che in inverno e l'energia per unità di area è più elevata. Inoltre,
quando il Sole è vicino l'orizzonte, la radiazione deve attraversare
uno strato d'atmosfera più spesso. Ciò significa una estinzione più
elevata e meno radiazione sulla superficie. Infine è importante
l'intervallo di tempo in cui il Sole è sopra l'orizzonte soprattutto
alle alte latitudini. |
Vi è anche una
variazione a lungo termine del flusso solare. Secondo la teoria
delle età glaciali di Milankovic durante gli ultimi 2-3 milioni
di anni grandi cicli glaciali si sono avvicendati circa ogni
100000 anni. Egli propose che variazioni climatiche a lungo
termine (cicli di Milankovich) sono dovute a variazioni
dell'orbita terrestre dovute ad variazioni di eccentricità,
direzione del perielio, obliquità e precessione dall'asse
terrestre. L'apporto annuale di flusso solare varia a causa di
queste variazioni orbitali e gli effetti sono più notevolialle
alte latitudini. Se, per esempio l'eccentricità è alta e la
Terra è dalla parte dell'afelio durante l'inverno boreale, gli
inverni sono freddi e lunghi e le estati corte. Tuttavia la
teoria è controversa , il condizionamento delle variazioni
orbitali al clima non è ben compreso e probabilmente non
abbastanza da poter prevedere le glaciazioni. |
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Esiste anche un effetto di
feedback positivo dovuto al ghiaccio e alla neve che,
riflettendo la luce solare, peggiora la situazione impedendo il
riscaldamento. Il sistema è altamente caotico e una minima
variazione delle condizioni iniziali può portare a grandi
cambiamenti. Ci sono anche contributi nella variazione del
clima di tipo geologico, come le grandi eruzioni vulcaniche o
antropico con l'aumentato apporto di anidride carbonica
nell'atmosfera. |
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