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È evidente, dallo studio degli asintoti, che la funzione, continua in R+, o ha due radici o non ha nessuna radice.
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Applicando il metodo delle separazione
delle variabili si ottiene: .
Posto ln(x) + 15=0 si ha: ln(x)= -15 → x= e-15.
In questo punto f(x) è sicuramente positiva. In x=
1 f(1) = 1 - 15 < 0 . Quindi un primo intervallo in cui
è verificato il teorema di esistenza degli zeri
è [ e-15; 1]. Un secondo intervallo
potrebbe essere [1; +∞[ ma, dato che la derivata seconda
è positiva, per questo secondo intervallo occorre
far partire le tangenti dall'estremo destro che non
può essere non definito. Per trovare un
estremo destro in cui la funzione è positiva si
può considerare che dopo un certo x, x² -
ln(x) ≃ x², da cui ponendo x²= 15 si ricava che
l'altro estremo deve essere poco maggiore di √15. Infatti
per esempio: (√15+1)² - ln(√15+1) - 15 = 1 + 2√15 -
ln(√15+1) ≃ 7.16 > 0
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Per calcolare l'area di piano compresa fra f(x) e g(x)= f(x)/x occorre conoscere i loro punti di intersezione: Un punto di intersezione è
x=1 e altri due punti dall'equazione f(x)=0.
Poiché è stato richiesto solo il calcolo
della radice di maggior valore di f(x) si deduce che
l'area di piano è quella compresa tra i punti
x= 1 e x≃ 4.05.
Consideriamo ora le due aree e osserviamo i segni. |
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L'intervallo che contiene la radice di minor valore deve essere [ e-15; 1]. Ma, considerato il comportamento asintotico di ln(x), la radice di minor valore è praticamente x= e-15. Infatti f(e-15)=(e-15)2- ln(e-15) -15= e-30 ≃ 9.36·10-14. Non occorre applicare il metodo di bisezione. |