Un sistema ottico ideale mostra
sorgenti puntiformi nel suo piano focale come
immagini puntiformi sia nella zona centrale, sia nella
periferia. In ottica parassiale lenti o specchi formano di
una sorgente puntiforme una immagine puntiforme ma
l'approssimazione è valida finchè lo spessore delle lenti
o l'apertura degli specchi sono piccole rispetto le altre
distanze, se i raggi sono parassiali e se la radiazione è
monocromatica. Nella relatà queste condizioni non sempre
sono rispettate e, di conseguenza, l'immagine formata dai
sistemi ottici è condizionata da vari tipi di distorsioni
che sono chiamate aberrazioni ottiche. In
presenza di abberrazioni le immagini di sorgenti
puntiformi hanno la tendenza a divenire delle
macchie più o meno distribuite a seconda della
configurazione ottica, del tipo di lavorazione delle
ottiche ed a seconda della posizione sul piano focale.
Esistono cinque tipi di aberrazioni geometriche
:
Mediante lo studio del sistema ottico è possibile minimizzare alcune aberrazioni ma non tutte allo stesso modo. Di conseguenza spesso occorre stabilire un compromesso che privilegia una più forte diminuizione di alcune aberrazioni rispetto ad altre in base alla finalità dell'uso del sistema ottico. |
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L'ABERRAZIONE SFERICA NEL DIOTTRO SFERICO. |
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Consideriamo un diottro sferico. I cammini ottici L= SI + IS' e L'= SO + OS' non sono uguali (in approssimazione parassiale sono supposti uguali). La loro differenza dà luogo alle aberrazioni sferiche: Applicando il teorema del coseno ai triangoli SIC e CIS': Poichè h < R ( in approssimazione parassiale h ≪ R) cos ϕ può essere sviluppato in serie di Taylor: e i segmenti l e l' possono essere scritti (fermandosi ai primi tre termini dello sviluppo del coseno ): Poniamo : Se h < R allora x e x' saranno minori di 1 e possiamo sviluppare in serie di Taylor , da cui: sviluppando il quadrato teniamo solo i termini con massimo h4: Possiamo adesso avere una stima delle aberrazioni sferiche: Ora la formula di Gauss per il diottro sferico è : , e sostituendo, l'aberrazione sferica si riduce a: Si può osservare che che l'aberrazione sferica è proporzionale alla quarta potenza dell'apertura h del sistema (c è un parametri caratteristico del sistema ottico). |
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L'ABERRAZIONE SFERICA
NELLO SPECCHIO SFERICO. |
LO SPECCHIO PARABOLICO E IPERBOLICO. Supponiamo
che tre raggi sono emessi dalla sorgente S, che
raggiungano lo specchio parabolico e che, riflessi,
passino per il fuoco. Solo la riflessione del raggio che
incide in P è fisicamente possibile. Infatti, per le
proprietà della parabola sono uguali le distanze:I
cammini ottici sono
La distanza più piccola tra un punto e una retta è lungo la perpendicolare per quel punto. Allora L1 è il minimo cammino ottico ed è l'unico possibile per il Principio di Fermat. "Tutti i raggi paralleli all'asse ottico principale, quando riflessi da uno specchio parabolico, passano per il fuoco" |
È possibile anche
produrre uno specchio iperbolico ma in quel caso: "I prolungamenti di tutti i raggi paralleli all'asse ottico principale, quando riflessi da uno specchio iperbolico, passano per il fuoco" Il fuoco di uno specchio iperbolico è virtuale, quello di uno specchio parabolico è reale. SPECCHI SFERICI E SPECCHI PARABOLICI La superficie di uno specchio sferico è quella di una calotta sferica. Sotto certe approssimazioni uno specchio sferico, di raggio doppio della distanza focale, può approssimare uno specchio parabolico. Una circonferenza con centro nell'asse delle ordinate è descritta dalla funzione: |
La semicirconferenza passante per l'origine dalla funzione: Sviluppiamo in serie di Taylor la funzione nell'intorno dell'origine (è una funzione pari e quindi lo sviluppo presenterà solo termini pari):Le derivate: |
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In
x=0:
Sostituendo
nello sviluppo:L'equazione
di
una parabola con vertice nell'origine è: con
f ordinata del fuoco.
Quindi se R= 2f e se allora è possibile sostituire uno specchio parabolico con uno specchio sferico. |
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La differenza tra il cammino
ottico in uno specchio parabolico e in uno specchio
sferico con R=2f è detta aberrazione sferica
nello specchio sferico. |
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Dalla figura questa differenza è : con Si può osservare che che l'aberrazione sferica è proporzionale alla quarta potenza dell'apertura x dello specchio. L'EQUAZIONE DEI PUNTI CONIUGATI S è una sorgente e S' è la sua
immagine.
Dalla figura (Teorema angolo esterno) : e Ma i = r, da cui: |
Dalla definizione di tangente: In approssimazione parassiale : |
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Da cui, sostituendo: l'equazione dei punti coniugati: con f= R/2 |
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In approssimazione parassiale inoltre si ha
che: Definiamo ingrandimento lineare G: e lo vogliamo negativo se l'immagine è capovolta e positivo se è diritta. Allora, in approssimazione parassiale,: |
Formazione dell'immagine in approssimazione parassiale |
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Formazione dell'immagine in specchi
di grande rapporto d'apertura (D/f)
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LE ALTRE ABERRAZIONI
GEOMETRICHE O MONOCROMATICHE |
Se la sorgente è fuori asse le cose si
complicano ma sulla base della precedente analisi le
aberrazioni conseguenti possono essere stimate perché sono
proporzionali alla quarta potenza della distanza fra due
raggi di luce uno centrato e uno non centrato. Nella figura la luce proviene da un punto P non più posto nell'asse ottico principale ma in un asse ottico secondario appartenente al piano passante per centro di curvatura C e per il centro di simmetria O del sistema ottico (piano di simmetria) Esaminiamo tre cammini ottici da P a P':
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La differenza dei cammini
ottici PQP' e PBP' dà luogo alla aberrazione per il punto
Q: La differenza dei cammini ottici POP' e PBP' dà luogo alla aberrazione per il punto O: La differenza delle due aberrazioni è: Applicando il teorema del coseno al triangolo OBQ: I triangoli OBC e SP'C sono simili e si deduce che che b è proporzionale ad h', l'altezza dell'immagine: Sostituendo ρ2 e b in ΔL in generale possiamo scrivere: dove:
Ogni termine dà luogo ad un diverso tipo di aberrazione
geometrica o monocromatica:
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SPOT DIAGRAMS | |||
Per giudicare la qualità di
immagine di un sistema ottico occorre calcolare e definire
la natura e la distribuzione delle aberrazioni nei
dintorni del piano focale e l'aberrazione globale sarà in
generale data dalla somma di più tipi di
aberrazione. La maniera più immediata ed intuitiva
per rappresentare l’entità e la composizione delle
aberrazioni è lo spot diagram il quale
simula la forma, la dimensione e la distribuzione delle
“macchie di luce” nella superficie dell’immagine (questa
distribuzione è detta Point Spread Function psf).
Utilizzando le equazioni dell’ottica geometrica e mediante
software vengono determinati i percorsi di ipotetici fasci
di raggi luminosi che giungendo dall’infinito attraversano
il sistema di lenti e specchi fino ad arrivare al piano
focale. In particolare vengono analizzati:
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Muovendo avanti e indietro il piano focale
(intrafocale, il piano focale è avvicinato,
extrafocale, il piano focale è allontanato) viene
analizzata la posizione di miglior fuoco in funzione della
distanza dall’asse ottico. In figura (da a ad e, da intrafocale a extrafocale) uno spot diagram di un sistema ottico con aberrazioni trascurabili. Aberrazione sferica. Se è presente aberrazione sferica l'anello esterno dell'immagine in intrafocale (sinistra) e' piu' diffuso, mentre quello esterno extrafocale (destra) e' molto piu' luminoso degli altri se l'aberrazione sferica è negativa (al contrario per l'aberrazione sferica positiva). |
Sistema ottico con aberrazioni trascurabili |
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Spot diagrams con aberrazione sferica positiva Aberrazione sferica negativa nelle lenti |
Aberrazione sferica negativa |
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Aberrazione sferica negativa negli specchi |
La coma |
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La coma
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Astigmatismo. Si verifica
quando uno specchio sferico o parabolico presenta
curvature diverse lungo la direzione orizzontale e
verticale. I raggi che incidono fuori asse sullo specchio
in un piano verticale vanno a fuoco prima di quelli che
incidono su un piano orizzontale. L'immagine di una
sorgente puntiforme in questi due fuochi apparirà
allungata in senso orizzontale (intrafocale) o in senso
verticale (extrafocale). L'osservatore cercherà il miglior
compromesso tra le 2 posizioni, col risultato che la
sorgente puntiforme apparirà come una piccola croce. L'astigmatismo
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Curvatura di campo. I raggi
provenienti da un oggetto fuori asse che attraversano il
sistema ottico, non vanno a fuoco su un piano, ma su una
superficie curva. Il fuoco migliore, per raggi provenienti
da distanze diverse, si forma su piani diversi. Quando la
sorgente è messa a fuoco, spostandoci sul piano focale, si
ottengono gli spot diagrams. Spot diagrams sul piano focale |
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Distorsione. Anche la
distorsione è un'aberrazione fuori asse. Essa
influisce principalmente sulla scala, cioè sulle distanze
reciproche tra punti nell’immagine che sono espanse
(distorsione positiva a “cuscino”) o compresse
(distorsione negativa a “barilotto” come nell’immagine)
rispetto alle distanze nell’oggetto. La scala
dell’immagine e l’ingrandimento non è costante, ma varia
con la distanza dall’asse ottico. |