METODI DI MISURA. Gli spettri delle stelle sono ottenuti mediante spettroscopi a prisma ottico o spettroscopi a reticolo. Le immagini registrate possono poi essere confrontate per la successiva classificazione spettrale. Uno spettro può essere più o meno ricco di dettagli in base alla dispersione dello spettro misurata in lunghezze d'onda per millimetro o per pixel se si tratta di una immagine digitale. Tipicamente da un prisma si ottiene una dispersione di poche decine di nanometri per millimetro. Con gli spettroscopi a reticolo si raggiunge una dispersione di 1-0.01 nm/mm. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Dalle immagini catturate viene determinato il grafico dell'intensità dello spettro di assorbimento in funzione della lunghezza d'onda normalizzata in riferimento allo spettro continuo. Nel grafico dell'intensità è presente anche del rumore esterno che produce fluttuazioni casuali e alcune linee sono così vicine che possono apparire confuse. Le linee spettrali subiscono l'effetto dell'allargamento (↑) dovuto a diversi contributi e che ne alterano l'intensità di radiazione. La larghezza equivalente è l'area di una riga rettangolare che ha la stessa area della riga spettrale allargata dello spettro rilevato. Gli atomi dell'atmosfera delle stelle condizionano molto l'allargamento delle linee spettrali e la larghezza equivalente. Per esempio la larghezza equivalente del ferro dello spettro solare è circa 10 pm. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
LA CLASSIFICAZIONE SPETTRALE DI HARVARD. La classificazione delle stelle in base al loro spettro in uso è stata sviluppata nel XX secolo all'Osservatorio di Harvard negli Stati Uniti. Il primo astronomo a ottenere un'immagine dello spettro di una stella (Vega) fu Henry Draper nel 1872. La prima classificazione fu ad opera dell'astronoma Annie J. Cannon e tra il 1918 e il 1924 è stato pubblicato un catalogo con gli spettri di 225000 stelle. La classificazione di Harvard è basata su linee la cui intensità dipende dalla temperatura delle stelle piuttosto che dalla gravità o dalla luminosità. All'inizio gli spettri sono stati classificati in classi che seguivano l'ordine delle lettere nell'alfabeto inglese ma, successivamente, per errori nei primi tentativi di classificare le stelle, è stato necessario cambiare l'ordine di alcune classi ed eliminarne del tutto alcune altre. Con la temperatura che descresce da sinistra a destra la sequenza è : |
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Ci possono essere lettere aggiuntive
associate alla supernovae (Q), alle nebulose planetarie (P) e alle
stelle di Wolf-Rayet (W). Nella classe C ed S ci sono stelle simili
alle stelle delle classi G - M e che differiscono per la loro
composizione chimica. L'aggiunta più recente sono le classi L e T e
rappresentano le nane brune.
Gli spettri delle stelle di due classi differiscono sostanzialmente tra di loro. Si è posta quindi la necessità di una graduazione ancora più fine alla quale si è provveduto dividendo gli spettri di ciascuna classe in dieci sottoclassi (ma alle volte sono usati i numeri decimali) . Dopo questa suddivisione un intervallo nella successione degli spettri è per esempio: |
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Ecco la descrizione delle principlali classi.
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In figura si vede un grafico in cui sono
riportate le larghezze equivalenti delle linee in funzione delle
temperature superficiali e delle classi spettrali degli elementi
chimici più importanti. Nelle prime, calde, classi spettrali sono
importanti le linee degli atomi ionizzati e nelle ultime, fredde,
classi spettrali sono importanti le linee degli atomi neutri e delle
molecole.
Come detto prima la classificazione dell'intensità delle linee spettrali, nella classificazione di Harvard, dipende dalla temperatura. Prendiamo per esempio l'elio. Le linee dell'elio neutro a 402.6 nm e 447.2 nm sono osservate solo negli spettri delle stelle calde (stelle di classe B) : queste linee sono dovute all'assorbimento di atomi eccitati ed è necessaria una temperatura elevata per produrre queste eccitazioni (tramite collisioni). Più temperatura delle stelle aumenta, più atomi di elio sono in uno stato eccitato, e l'intensità delle linee di elio aumenta. Quando la temperatura diventa ancora più elevata, l'elio comincia ad essere ionizzato, e l'inensità delle linee dell'elio neutro inizia a diminuire (stelle in classe O). |
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